Il dispositivo protagonista della recensione odierna rappresenta per molti versi l’emblema di un fenomeno unico, e forse neppure troppo, nell’ambito degli smartphone cinesi classificandosi come il miglior clone di un modello prettamente di stampo asiatico come il OnePlus One. Il No.1 OnePlus si dimostra, infatti, come una delle prime imitazioni in design e componentistica di un dispositivo tanto chiacchierato come il flagship killer, del quale è disponibile un’altrettanto curata recensione, contrapponendosi come versione ancor più ottimizzata e low-cost al modello originale non mancando di mostrare un’anima funzionale indipendente.
Lo smartphone è stato acquistato dallo store 234buy.com, del quale abbiamo potuto constatare l’affidabilità attraverso molteplici recensioni con esiti positivi, all’interno del cui store è possibile reperire diversi molti realizzati dal marchio No.1 capace di trasformare il concetto di clone da semplice imitazione a versione migliorata ed ottimizzata, sia nell’hardware che nel costo, di modelli blasonati non solo europei ma anche asiatici.
Packaging – Confezione e dotazione
L’unboxing conferma le impressioni generali con un packaging che, nonostante il minimalismo di fondo quale legame comune con l’intera produzione di smartphone e cloni cinesi, offre una ricchezza di contenuti capace di dimostrare come l’efficienza e l’ottimizzazione sia possibile ottimizzando al meglio i costi.
La confezione, col logo No.1, è molto semplice sia nei materiali che nel confezionamento interno che per il No.1 OnePlus garantisce la presenza di elementi standard quali il caricatore da muro, come sempre fornito in conformazione agli standard europei-italiani, corredato dal cavetto USB-microUSB ed elementi supplementari offerti in omaggio come la pellicola protettiva per il display, la back-cover in plastica trasparente e la cover in stile S-View. Ogni singolo elemento risulta ben costruito con materiali che ben figurano all’impatto sia visivo che soprattutto tattile, sorprendendo rispetto le aspettative iniziali.
Anche in questo caso, come visionato spesso, viene confermata l’assenza degli auricolari quali elementi accessoriali oramai in disuso nei packaging sia delle azienda asiatiche dei principali marchi europei, il mercato è infatti ricco di alternative a basso costo verso le quali ogni singolo utente può approcciarsi individuando la soluzione più consona rispetto i propri gusti ed abitudini, il tutto evitando le costrizioni imposte da modelli specificamente allegati.
Dimensioni – Scocca ed ergonomia
Il dispositivo, come similarmente all’unbonxing, si dimostra frutto di un processo emulativo che oltre il design ha posto l’attenzione alla cura di dettagli, materiali ed ambiti costruttivi tanto da minimizzare la differenze visivo-tattili con l’originale OnePlus One per feedback, estetica e rifiniture.
Il No.1 OnePlus si conferma il miglior clone del dispositivo flagship killer riproponendo il tipico stile ispirato a sua volta all’Oppo Find 7. Le peculiarità sono infatti visibili nella qualità di ogni singolo centimetro di superficie trovando un dispositivo che in ogni dettaglio risulta paritario al modello originale, questi ultimi aspetti primari per l’esperienza utente che risulta soddisfacente sin dai primi utilizzi.
Il pannello anteriore, capace di vantare un forte impatto estetico grazie all’ampio display, offre la medesima collocazione della fotocamera da 8 megapixel e sensori sul margine superiore, con il contrapposto margine inferiore dedicato ai tasti fisici lievemente differenti dall’originale grazie ad una luminosità più marcata, sebbene funzionalità e disposizione sia totalmente fedeli del device OnePlus.
Il pannello posteriore, che vanta le principali peculiarità, rappresenta la miglior riproduzione con il medesimo stile sia nell’emulazione della fotocamera posteriore da 16 megapixel, per forma e posizionamento, che per i materiali che al tocco offrono la medesima sensazione vellutata. Il processo di lavorazione è stato infatti pensato per garantire il medesimo grip che contraddistingue il OnePlus One ed il risultato è decisamente ben riuscito.
Le dimensioni del NO.1 V OnePlus sono espresse in 156,2 mm per l’altezza, 76,8 di larghezza, ed infine 8,5 mm di spessore complessivo, senza considerare il peso di appena 130 grammi risultando anche uno dei modelli più leggeri del segmento. Rispetto il dispositivo OnePlus le dimensioni risultano lievemente più bombate, per un paio di millimetri, ad eccezione dello spessore che si dimostra di poco più contenuto.
Hardware – SoC, display e multimedialità
Sebbene l’idea alla base del concetto di clone sia quella di emulare in tutto e per tutto il progetto di un device, No.1 ha dimostrato nel tempo di saper donare una nuova rivalutazione produttiva realizzando copie solo estetiche e mai tecnico-funzionali dei dispositivi, al fine di offrire prestazioni ed anima proprie in forme ben più gradita sul lato marketing.
Il NO.1 OnePlus è infatti strutturato su di un SoC basato sul processore MTK6582, struttura con CPU quad-core dalla frequenza di clock di 1,3 GHz, corredata da una memoria RAM da 1 GB. Il profilo si completa con la presenza di uno storage interno da 8 GB dotato di modulo per l’espansione via microSD, anche in tale caso come per altri modelli marchiati No.1 la scelta è ben configurata offrendo un taglio minimo che l’utente può gestire in base alle proprie esigenze ed utilizzo, perseguendo l’idea di dispositivi di fascia media ben ottimizzati sul piano sia software che dei costi.
La scheda tecnica si completa grazie all’ampio display da 5,5 pollici di tipologia IPS con risoluzione di di 1280 x 720 p.. Anche in questo caso il display non rappresenta la miglior scelta disponibile da mercato, al contempo si dimostra al limite di soglia per una più che discreta qualità di visione non impattando troppo in termini di risorse di sistema, in particolare per la batteria dalla capacità di 2.800 mAh che assicura una tenuta nei parametri standard superando di poco ed a mani basse la giornata di utilizzo.
La valutazione della configurazione e dell’offerta hardware, anche tenendo conto delle connettività presenti in tutte le forme eccetto per l’LTE, risulta positiva non offrendo un top di gamma bensì un modello di fascia media ben ottimizzato per l’utilizzo quotidiano degli utenti comuni visto l’intento di offrire un’alternativa low-cost per chiunque voglia attingere dallo stile del OnePlus One trovando una nuova soglia di ribasso oltre quella proposta dal modello originale col quale il No.1 OnePlus non entra in competizione diretta.
Interfaccia
Quale clone indipendente, il No.1 OnePlus offre un’interfaccia unica e ben distinta dalla complessa dotazione software del OnePlus One disponibile, come noto, sia con l’esclusiva CyanogenMod 11 S che con ColorOS di Oppo.
Il dispositivo attinge parzialmente alle vecchie release proprio di quest’ultima, decisamente più affine allo stile ed all’interpretazione delle interfacce asiatiche visionate anche su modelli quali il Meizu Mx4 e lo Xiaomi Mi4, il tutto potendo attingere a piene mani alle risorse dell’OS Google grazie alla certificazione del firmware proprietario basato su Android 4.4.4 KitKat con la presenza delle principali Google Apps oltre che, ovviamente, del Google Play Store.
Conclusioni finali
Sulla base delle nostra video recensione e dei test condotti nei vari campi, il NO.1 OnePlus si dimostra uno dei migliori cloni del OnePlus One aprendo le porte di un mercato nuovo capace di emulare anche smartphone cinesi e non solo modelli di un certo blasone europeo, un dettaglio di non poco conto considerando quanto questi vantino già naturalmente dei prezzi molto contenuti.
Il risultato finale della lavorazione condotta da No.1 risulta, come sempre, positivo confermandosi una delle aziende più esperte nella realizzazione di cloni sul lato estetico ed affiancando a tale lavoro una progettazione hardware e software molto interessante, oltre che mai casuale.
Il NO.1 OnePlus è per tali motivo un acquisto valido in caso siate alla ricerca di un modello di fascia media al costo di un entry-level capace di poter sostenere tutti i regimi di utilizzo comune, senza mai però sfociare nel professionale dove risulterebbe naturalmente inadeguato rispetto ad esempio il OnePlus One originario, rapportandosi quasi come una versione “Mini” non ufficiale sul lato hardware,
Di seguito, vi lasciamo con la nostra video recensione, dove potrete visionare i nostri test e l’illustrazione dei vari comparti d’analisi del dispositivo: